giovedì 15 aprile 2010

The Morning Benders - Big Echo


Se mi trovassi costretto ad associare una parola ai The Morning Benders direi gavetta. Cavolo se ne ha fatta la band originaria di Berkley, tanta quanta la strada percorsa dai fratelli Chris e Jon Chu insieme a Julian Harmon e Tim Or. Se nel 2008 l'album Talking Through Tin Cans passa un po' in sordina pur ricevendo qualche ottima recensione su riviste minori e un riconoscimento come "Best Indie/Alternative Album" da parte di iTunes la colpa è da ricercare nella poca visibilità del gruppo; un etichetta come la +1 Records non sembra garantire al quartetto americano la visibilità che merita e saranno diversi tour come spalla di nomi di rilievo, MGMT Death Cab for Cutie Kooks e Grizzly Bear, e una fortunata collaborazione con la Rough Trade a portare le attenzioni meritate alla band. Nel 2010 Big Echo, il nostro album, quello che riviste come Pitchfork hanno esaltato con voti rasenti al 10 e commenti entusiasti; li vale? La mia risposta è "Si, ma..". Si, ma non è un album per tutti perchè ci sarà sicuramente qualcuno dall'orecchio diverso che non riuscirà ad apprezzare questo gioiellino che si incastra in maniera geometrica tra la semplicità dell'indie-pop e la ricchezza di sfaccettature delle composizioni più ardite. Big Echo è come quel tipo di amico che si finge affezionato a te ma che in alcuni momenti ti lascia basito per alcuni gesti o comportamenti, che ti fa riflettere se era tutto vero e se ci prendeva solamente in giro. E si sa che a noi piacere farci illusioni no?
Da avere.



Nessun commento:

Posta un commento