Minimalista e desolante The Road porta sul grande schermo l'omonimo romanzo di Cormac McCarthy, la storia di un padre conscio dell'avvicinarsi della propria morte e impegnato a proteggere un figlio nato senza sole e all'oscuro di come era il mondo prima della fine. Ecco cosa si nasconde dietro un apocalisse, una storia fatta di affetto e amore reciproco, un rapporto tra due cari che sanno dell' instabilità delle loro vite, ed è questo il bello di questo film: non succede niente di sconvolgente, lo spettatore è però incatenato con gli occhi sullo schermo aspettando passivamente la fine di tutto. Sull'incisività di questo film non ci piove, la fotografia contribuisce a creare un continuo stato di apprensione e la prova di Viggo Mortensen è ottima, peccato per l'uscita fuori dai parametri Academy, quello che però allontana The Road dalla definizione "capolavoro" è la particolarità di cui parlavo sopra: la non circolarità della trama pregiudica il film all'occhio dello spettatore medio magari più propenso a vedere un film sui Maya che un opera con un minimo di messaggio.
mercoledì 26 maggio 2010
The Road
Minimalista e desolante The Road porta sul grande schermo l'omonimo romanzo di Cormac McCarthy, la storia di un padre conscio dell'avvicinarsi della propria morte e impegnato a proteggere un figlio nato senza sole e all'oscuro di come era il mondo prima della fine. Ecco cosa si nasconde dietro un apocalisse, una storia fatta di affetto e amore reciproco, un rapporto tra due cari che sanno dell' instabilità delle loro vite, ed è questo il bello di questo film: non succede niente di sconvolgente, lo spettatore è però incatenato con gli occhi sullo schermo aspettando passivamente la fine di tutto. Sull'incisività di questo film non ci piove, la fotografia contribuisce a creare un continuo stato di apprensione e la prova di Viggo Mortensen è ottima, peccato per l'uscita fuori dai parametri Academy, quello che però allontana The Road dalla definizione "capolavoro" è la particolarità di cui parlavo sopra: la non circolarità della trama pregiudica il film all'occhio dello spettatore medio magari più propenso a vedere un film sui Maya che un opera con un minimo di messaggio.
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