mercoledì 2 giugno 2010

Interview: Everything Everything



Dopo essere passati sotto il radar di NME gli Everything Everything si preparano a salpare per i festival estivi. In uno dei loro rari momenti di relax la band di Manchester ha risposto ad alcune domande e curiosità.

Ts-Raccontateci qualcosa sulla genesi della band, come è nato il progetto?

Ee-Siamo nati a Manchester nel settembre del 2007 grazie all' enorme collezione di amici raccolta da Jonathan attraverso la scuola e l'università, solamente in un secondo momento si è unito al gruppo un chitarrista che, pur non essendo nostro amico, avevamo ammirato moltissimo. Volevamo da subito suonare qualcosa di eccitante e con dei suoni nuovi e che non fossero fini a se stessi.

Ts- Siete nati ben 3 anni fa quindi, cos'è cambiato da allora?

Ee-Innanzitutto come ti dicevo è cambiata la line-up.Abbiamo un nuovo chitarrista, Alex, che si è unito al gruppo otto indaffaratissimi mesi fa. Siamo contenti che per adesso le cose reggano; dobbiamo però imparare ancora a suonare insieme nel modo migliore, a migliorare le performance live e a creare il giusto interesse attorno al progetto.

Ts-Siete soddisfatti di questo successo, seppur un po' tardivo?

Ee-Assolutamente si, ma non vogliamo che sia una cosa passeggera; niente successi momentanei. La musica deve essere un qualcosa di spontaneo, priva di qualsiasi vincolo ed è così che vogliamo essere, liberi. Ora come ora c'è un sacco di attesa attorno a noi, ma siamo pronti per questa sfida.


Ts-Leggendo il vostro Myspace mi ha incuriosito parecchio la frase "Non ci siamo mai sentiti a nostro agio con la definizione indie". Come mai? Ammetto che sono il primo a ripudiare la catalogazione di cose e persone, ma questa frase mi ha attirato la mia attenzione.

Ee-In Inghiliterra un etichetta del genere non significa nulla. Insomma, il termine si porta dietro diverse caratteristiche, ma ha poco a che fare con la musica; è più inerente alla moda o ad un modo "cool" di vendere prodotti a studenti che vogliono acquistare qualcosa che faccia parte dell'idea finta e romantica del "glamourous indie rock n roll".

Ts-A cosa leghereste quindi il termine "indie"?

Ee-Indie veniva usato per indicare quelle band eccentriche, radicali e iconoclastiche che negli anni 80 svolgevano la loro carriera al di sotto dei radar, non vendevano molto e non si invischiavano con il gioco del mainstream, nonostante questo rimanevano gli idoli del loro fans. Negli anni 90, quando eravamo bambini, è tutto cambiato muovendosi verso la larga distribuzione, questo per gente come noi è stata una manna dal cielo; ma adesso, nel nuovo millennio, il termine indie viene usato in modo ignorante per indicare qualsiasi uomo bianco con una chitarra, è una strategia di marketing e non più una sotto cultura. Noi amiamo le band che possono essere catalogate come indie (The Smiths, Pavement etc.) tanto quando amiamo l'idea che originariamente era dietro tutto questo, adesso il termine è stato sporcato e confuso, per questo non vogliamo averne niente a che fare.

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