
Sono più o meno le 22:30 quando iniziano a suonare gli Holidays, band di cui abbiamo spesso parlato e che non tradisce quanto di buono era stato messo in giro. Il quintetto targato KIY Records suona per circa 30 minuti riuscendo a coinvolgere un pubblico ancora freddo e in fase di assestamento, il merito va sicuramente ai ritmi travolgenti e in continua crescita qualitativa che potrebbero portare la band romana sotto la definizione Next Big Thing tanto cara ai colleghi d'oltremanica.

Da una promessa futura ad una forse mantenuta: salgono sul palco i We Have Band, terzetto dai suoni evocativi e dal gusto retrò che propone tutti i suoi pezzi estratti dal loro debut album WHB. Il momento che aspettavo di più però arriva dopo la mezzanotte, ed è precisamente quando i Good Shoes attaccano con The Way My Heart Beats (primo singolo estratto da No Hope, No Future). Rhys Jones e soci alternano pezzi lenti, caratteristici del secondo album a loro dire più riflessivo, con schitarrate scatenate e scatenanti che aizzano la folla contro la transenna. Manca il bis ma soprattutto mancano alcuni must del primo LP, Small Town Girl mi è rimasta di traverso per tutto il giorno seguente ma Rhys si è saputo far perdonare rispondendo a qualche domanda che pubblicheremo nei prossim giorni. Intanto sorbitevi questo ritratto della stanchezza.

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