venerdì 11 giugno 2010

Gentlemen Broncos

Quanto vanno forte i film indipendenti. Lo sa bene Jared Hess che era balzato agli occhi della critica con Napoleon Dynamite e che due anni dopo era tornato con Nacho Libre per poter mettere nuovamente in discussione le sue discutibili qualità artistiche. Ci riprova adesso con Gentlemen Broncos, ci riprova con un film che vorrebbe far ridere e riflette, ci riprova con gli ingredienti che lo resero celebre sei anni fa, ma non ci riesce.
Benjamin è un aspirante scrittore, naturalmente come impone il genere è disadattato e si merita lunghe inquadrature in cui fissa punti fermi. Ma non sarebbe questo il problema, anzi il film parte anche abbastanza bene: Benji scrive una storia che viene presentata ad un concorso dove presenzia in qualità di giudice Ronald Chevalier (Jemaine Clement dei Flight of the Conchord), guru della letteratura fantascientifica e idolo del protagonista. Purtroppo però quest'ultimo si dimostrerà solo un ciarlatano dal momento che deciderà di copiare il testo di Benjamin per rimediare alla sua scarsa vena artistica. Il resto del film sono tanti avvenimenti più o meno casuali che ci portano al finale, scontato tra l'altro. L'idea di raccontare i libri dei protagonisti con delle sequenze girate è carina e Sam Rockwell come protagonista di entrambe potrebbe anche far scattare il sorriso, il kitsch che contorna il tutto però riesce ad essere irritante quanto basta per farti passare la voglia di vedere il film. Hess inoltre ripropone alcuni dei suoi "marchi di fabbrica", primo su tutti il cliche del personaggio alto e rincoglionito (passatemi il termine) irritante dopo soli due minuti di battute e con il baffo da motociclista eternamente in bella vista. Peccato per Michael Argarano, l'unico che riesce a risollevare la baracca ma che non può far guadagnare la sufficienza al film.




Nessun commento:

Posta un commento