giovedì 3 giugno 2010

Interview: Danaè e il loro "Netbook Project"



Infondo non è affatto vero che in Italia accadono sempre le stesse cosè, ogni tanto qualcosa di nuovo nel sottosuolo esplode lasciando a noi, poveri abitanti dell' ordinaria superfice, piccole schegge di follia che si muovono, esplorano e si propagano talvolta contagiandoci.
E se ultimamente vi fosse capitato di esser stati aggiunti su Facebook da una certa "Danaè Net_book" l'avrete sicuramente constatato anche voi stessi.

I Danaè nascono come Band, sono frutto dell' incesto tra casualità e sperimentazione, la cantante Erique afferma di essere amata da Kate Moss e noi non possiamo far altro che crederle, tanta è la follia e lo stile di lei, della sua band e del progetto di comunicazione più geniale e strampalato del 2010 che hanno messo sù tutti quanti insieme.
Tastiera alla mano, Facebook sullo schermo ed ecco che un gruppo di ragazzi adorabilmente invadente si abbandona al fato entrando d' improvviso nelle bacheche di mezza Italia solo per raccorgliene le reazioni in un libro da presentare al MI AMI 2010 a Milano.
Tempo, curiosità e pura passione per ogni tipo di stimolo artistico e per la voglia e la libertà di espressione, ecco di cosa abbondano i Danaè ed ecco di cosa scarseggia gran parte dell' Italia.

Perciò non vi rimane che addentrarvi nel progetto attraverso questa piccola intervista e presentarvi belli svegli al MI AMI venerdì 4 e domenica 6 andando dritti dritti al banchetto dei Danaè, Talking Stuff assicura che non ve ne pentirete.


Ts - Ciao Ragazzi allora, Parlateci più dettagliatamente del progetto. Come è nata l'idea?

D - Questa idea è nata per caso, a dire il vero.
Abbiamo creato una pagina in facebook chiamata “Danaè Net_book” con l’intento di utilizzarla come “blocco per appunti virtuale” sul quale aggiungere nuovi contatti utili alla band o persone con le quali, a prima vista, potevamo sentire affinità.
Man mano che le richieste di amicizia venivano accettate Erique (la nostra cantante) passava sulle varie bacheche a lasciare delle tracce scritte come ringraziamento. Si trattava di frasi prese a caso da alcune nostre nuove canzoni. In particolare le frasi utilizzate sono state 3.
E’ stato sorprendente vedere che molte, moltissime persone hanno iniziato a commentare le nostre parole lanciate come frecce nell’aria senza la ricerca di alcun bersaglio. Sono stati i lettori a prenderle al volo e a rilanciarle.
Le risposte erano di tutti i generi: spiazzanti, originali, dubbiose, scocciate, gentili e, a volte, veri e propri sussurri poetici.
Sono state reazioni, intuizioni inconsapevoli che hanno spinto a dire qualcosa.
A condividere.
Partecipare.
Farsi sentire.
Diversi modi di prendere un messaggio. Diversi caratteri, stili e vite.
Questo gioco fatto di semplici parole si stava trasformando da solo in un vero e proprio esperimento sociale.
Le reazioni sono state cosi’ interessanti da spingerci a raccoglierle all’interno di un libro.

Ts - Complessivamente quindi da cosa sarà composto il libro?

D - Il libro conterra’ le frasi di risposta degli utenti di face book e qualcosa che possa parlare di loro e del loro modo di essere. Abbiamo deciso di dare dello spazio ad ognuno dove poter inserire piccoli racconti, poesie, disegni e fotografie.
Il materiale che ci sta arrivando è bellissimo. In giro c’e’ tanta gente che ha voglia di esprimersi e siamo lieti di contribuire alla diffusione di questa creativita’ con il nostro libro-esperimento.

Ts - La cosa più particolare che vi è accaduta durante l'esperimento di comunicazione?

D - Per esempio ci è capitato di esser stati coinvolti nell’intimita’ di vite private.
La frase “la tua bocca fa male. Lei mi uccidera’” scritta sulla bacheca di un ragazzo ha scatenato l’ira e la gelosia della sua fidanzata la quale ci ha contattati in privato riempiendoci di domande.
Il nostro messaggio ha provocato in lei il sentimento della RABBIA.
“Chi sei?”
“Voglio sapere se è stata la ragazza del gruppo a scrivere quella frase”
“Cosa mi sta nascondendo?”
E’ stato complicato spiegarle il motivo di quelle parole scritte al suo fidanzato. Questa è stata forse la reazione piu’ istintiva e violenta dell’esperimento. Da un inizio carico di gelosia si è passati ad una fase di “confidenza” nella quale lei, dopo avere compreso il senso del nostro gesto, si è aperta raccontandoci la sua paura di essere tradita.

Ts - Quali sono le vostre aspettative verso il pubblico?

D - A dire il vero, non ci siamo fatti grosse aspettative. La cosa non è nata per qualche ragione in particolare. Come ti dicevamo prima è nata per caso, complici i frequentatori di Facebook.
Naturalmente speriamo che il progetto possa piacere, incuriosire e stimolare cosi’ come sta succedendo a noi e a chi ha dato la propria disponibilita’ a pubblicare il proprio materiale all’interno del libro.

Ts - Perchè avete scelto proprio il MIAMI per presentare i frutti del vostro esperimento?

D - Scusateci se rispondiamo anche a questa domanda dicendo che anche in questo ci siamo affidati al caso.
Ma è davvero cosi’.
Avevamo intenzione di partecipare al MIAMI di quest’anno come “espositori” presentandoci con una bancarella, un gazebo, piccoli strumenti ed un amico video-artista per fare dei semplici esperimenti sonori e visivi senza alcuna pretesa. Ci piaceva l’idea che i passanti potessero fermarsi e, se incuriositi, assistere (in cuffia) a improvvisazioni come se fossero all’interno di una casa o di una piccola sala prove.
Un luogo dove incontrarsi insomma, un po’ come succede nel salotto facebookiano.
Da li’ l’idea di proporre il libro (un’anteprima in versione pdf dati i tempi ristretti) in quell’occasione è venuta in modo naturale.

Ts - Voi siete anche una band, raccontateci dei Danaè band e di cosa porterete musicalmente parlando al MIAMI

D - I Danaè fanno musica. Cos’altro dire… Abbiamo all’attivo un album autoprodotto e stiamo lavorando su nuovo materiale. Siamo affamati di nuovi stimoli e l’esperimento su social network fa parte di questa continua ricerca.
Stiamo affrontando una fase molto particolare dopo la recente uscita dal gruppo del nostro batterista che, se inizialmente puo’ avere un po’ destabilizzato la band, ora ha portato il progetto ad essere ancora piu’ curioso e stimolato nella ricerca di nuove sonorita’ attraverso l’ausilio di strumenti elettronici. Tutto questo ci ha aiutati a vivere la musica senza la paura di osare. Per questo parteciperemo al MIAMI. Faremo musica o rumore, senza prove…solo improvvisazione. Che venga bene o male poco importa.
Per noi l’importante è esternare la particolarita’ del momento che stiamo vivendo.



Con voi inauguriamo una domanda fissa che d' ora in poi faremo alla fine di ogni intervista.

Talking question: Se poteste far parlare qualcosa di inanimato a cosa dareste voce?

D - Noi daremmo voce agli specchi.
Se potessero parlare delle facce/espressioni che sono costretti a vedere, il mondo sarebbe meno triste!

www.myspace.com/danaesound
www.facebook.com/danae.netbook

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