sabato 25 settembre 2010

Inception



Dom Cobb è il migliore nel suo lavoro, entrare nei sogni e rubare informazioni riservate custodite nel subconscio delle sue vittime. Per farlo si avvale della collaborazione di Arthur, un compagno abile quanto ruvido e riservato, e Nash, architetto dalle abilità non eccelse che si mostrerà per quello che è. Dopo un furto non riuscito ai danni di Mr.Saito Cobb verrà assunto proprio da quest' ultimo per tentare un "innesto", ossia installare un' idea all'interno di una mente senza che essa se ne accorga.

Chris Nolan ha ormai acquistato la nomea di "uomo hype". Quando uscì The Dark Knight il mondo era si sconvolto dalla prematura morte di Heat Ledger ma anche incuriosito dalla rilettura iperrealistica dell'uomo pipistrello preceduta da quell'opera acerba che era Batman Begins. Insomma, un successo fatto di uomini in calzamaglia aderente direte voi, ed invece no. Il successo di Nolan è segnato da quello che forse è ancora oggi il suo lavoro migliore, Memento, un' abile opera ad incastro che, insieme a The Prestige, mostra la abilità artistica del regista e scenggiatore londinese. Parlavamo però di hype, attesa o eccitazione, creata in questo caso ad arte da trailer avidi di informazioni e pochissime notizie riguardo la trama, se non la base del plot: i sogni. Penso che sarete d'accordo nel dire che tutti sognamo, io personalmente ricordo circa 1/10 di tutto quello che vedo durante il sonno, ma è uso comune viaggiare con la mente dando sfogo alla nostra fantasia più sfrenata. Nolan parte da un concetto così comune e vi costruisce sopra castelli di carte eternamente in bilico tra il rovinoso crollo e il trionfo assoluto per una trama che richiede un occhio attento ed una visione ordinata, senza distrazioni e fatta di scatole cinesi. Perché questo film è proprio un insieme di matriosche, tanti livelli (onirici e non) che convivono tra di loro con l'unico scopo di stupire lo spettatore lasciandolo sempre con il beneficio del dubbio, e con il fiato sospeso. Protagonista della vicenda è il sempre più convincente Leo Di Caprio nei panni del ladro Dom Cobb, tanto abile nei furti onirici quanto ossessionato da un rimorso del passato, ed è qui che volevo arrivare; perché Nolan crea con Inception l'ultimo mattone di una trilogia basata sulle ossessioni (Memento e The Prestige come primi due capitoli), traendo forse lo spettatore in un grande inganno o semplicemente lasciandoci esterrefatti dopo aver fissato con occhi increduli una trottola che gira.






Curiosità: il film ha un piccolo rimando all'esordio di Nolan. Infatti in Following il protagonista fa la conoscenza di un ladro, questa volta comune, di nome Cobb.

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