martedì 25 gennaio 2011

Cloud Nothings - Cloud Nothings


Soffici come una nuvola ma graffianti come una tigre, no non è un nuovo spot dei fazzoletti è semplicemente la prima definizione che mi viene quando penso ai Cloud Nothings. Dopo un esordio che li aveva catapultati nella lista delle band americane più interessanti, i ragazzi di Cleveland tornano con un album che afferma il loro carattere e segna un nuovo passo avanti. Se la definizione che ha aperto questa recensione vi sembra strana lasciatemi spiegare, si parla di sound e quello dei Cloud Notings è quanto di più lo-fi possa esistere. Le chitarre ruvide e i brani dall'attitudine quasi punk lasciano spazio a pezzi più intelligenti ed elaborati, carichi di energia come un tempo ma anche pregni di emozioni e veicolati da una composizione più attenta e meno scanzonata. Certo, non sto parlando dell'iper precisione degli Everything Everything, ma di una caratteristica tutta loro, un marchio di fabbrica che ci garantisce l'arrivo allo step appena successivo all'esordio con hype. L'America è ormai una fucina che sforna band ad una velocità impressionante, basta leggere le ultime recensioni di questo blog per vedere come ogni 'figlio' del Nuovo Continente si stia meritando un posto d'onore nelle liste dei migliori. Dylan Baldi e soci non fanno eccezione, hanno il pregio di essere veri nonostante questo li porti ad essere un ascolto ostico e particolare. Sono comunque dell'idea che davanti a pezzi come 'Should Have' o 'Nothing Wrong' ci sia da applaudire e da evidenziare il loro nome appuntandogli accanto la dicitura: di ottime speranze.

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