sabato 17 luglio 2010

Beach House 14|07|10 Frigidaire Sonori, Roma

Con 15 euro all' entrata del Circolo degli Artisti ho preso un biglietto per il live dei Beach House e una spilla a tema Frigidaire Sonori.
Probabilmente al posto delle spille ci sarebbero dovuti essere mini-ventilatori ma in fondo non servono proprio a questo i volantini all'ingresso?
Cominciamo dicendo che c'èra molta più gente di quanto ci si potesse aspettare e l'aria condizionata, per quanto potente, non è riuscita a rinfrescare una stanza piena zeppa di persone in preda ai calori estivi. Diciamo che è alquanto anacronistico trovarsi in una serata chiamata "Frigidaire" ed essere costretti a passare la maggior parte del preconcerto a sventolarsi in maniera quasi ossessiva, serviva una ventata di aria fesca. Ma poi sono entrati loro, il magico duo di Baltimora, e la tanto attesa brezza invernale ha pervaso la stanza; Victorial Legrand ha aperto il concerto con un dolcissimo "Buonanotti" e non appena Alex Scally,l' altra metà del duo, ha suonato la prima nota con la chitarra il circolo si è improvvisamente tinto di colori pastello tenui e ingialliti dal tempo e pavimento e pareti sono diventate di legno, quel legno consumato dalla salsedine tipico delle case in riva al mare appunto.
Per l' occasione si è aggiunto anche un batterista, ma era completamente eclissato dagli altri due, lei con la capacità di coinvolgere emotivamente il pubblico con la sua voce molto particolare e la sua strana personalità, e lui con i suoi suoni ipnotici e i pedali schiacciati con un paio di calzini lerci ai piedi.
Hanno suonato egregiamente quasi tutti i pezzi del secondo album Teen Dream e qualcuno di Devotion ma durante tutto il concerto nessuno è riuscito a togliergli gli occhi di dosso.


Photo By Daniele Tesi

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