mercoledì 24 marzo 2010

Il Profeta


Il Padrino mi sconvolse, mai avrei pensato che un uomo con dell' ovatta in bocca potesse fare e dare tanto al cinema, si chiamava Marlon Brando ed era americano. Il suo erede però arriva dalla Francia e si chiama Il Profeta, come il film di Coppola racconta reatà vere al confine tra il tragico e il banale dando però un accezione positiva a quest'ultimo termine. E' una storia di vita, di sopravvivenza e se vogliamo di maturazione; Malik entra in prigione diciannovenne e con la prospettiva di 6 anni di reclusione, la vita in carcere è dura e Audiard da ampio respiro ad ogni singola fase della sua ascesa al potere rendendo tutto vero e potente, con una semplicità difficile da reperire in natura. Il giovane Tahar Rahim è quasi inconsapevole di essere un fenomeno, e per tutta la pellicola si è quasi convinti di vedere tutt'altro che un attore, forse un uomo incappato veramente nel giro sbagliato; fra corsi,musulmani e visioni profetiche. Perfetto.
Piccola nota a margine: la scena della perquisizione in aereoporto è da bocca spalancata, ringrazio il giornalista che me l'ha fatto notare; free press eh!

2 commenti:

  1. 3 refusi.. fate un po' di correzione di bozze, diamine!

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  2. Purtroppo mi manca la laurea in giornalismo e non ho nessuno che mi controlla le bozze per eventuali typo ;)

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