giovedì 15 aprile 2010

Focus on: Logorama


Spesso dimenticati o accantonati, i corti sono stati il trampolino di lancio di moltissimi registi di spessore i quali prima di diventare famosi hanno impegnato le proprie arti in piccoli film o video clip. Non c'è quindi da sorprendersi se è da più di trenta anni che l'Academy riserva un riconoscimento particolare a questa categoria dividendo i lavori tra pellicole in live action e animate. A ricevere questo premio durante l'ultima edizione è stato il francese Logorama, ed è proprio di questo piccolo capolavoro che parleremo in questo modesto speciale dedicato.
Ma cos'è Logorama? E' un corto di 17 minuti realizzato dalla H5 e partorito dalle menti di François Alaux, Hervé de Crécy e Ludovic Houplain; pur raccontando una storia "comune" come la fuga di un fuggitivo e il relativo inseguimento lo fa inserendo nel montato la bellezza 2500 tra loghi e mascots appartenenti a compagnie di tutto il mondo costruendo l'intera architettura cittadina e dando vita a personaggi improbabili. E' quindi chiaro di come la storia sia solo un pretesto non solo per mostrarci l'abilità degli autori nel ricreare un intera città fatta di simboli più o meno famosi, ma anche per lanciare un messaggio forte contro l'automatismo dell' acquisto che ha ormai contagiato tutti, incluso il sottoscritto. Che sia veramente questo il suo scopo? Per esserne certi abbiamo fatto qualche domanda a Hervé de Crécy, uno dei 3 autori.

TS-Grazie per averci concesso questa opportunità; puoi dirci com'è nata l'idea di Logorama?

HdC-In molti dei nostri vecchi lavori, videoclip musicali o copertine di alcuni cd, abbiamo utilizzato la tecnica della derivazione, ossia prendere un linguaggio visivo già esistente e dargli un significato completamente diverso. E' quello che abbiamo fatto con il video dei Röyksopp utilizzando delle grafica esplicative, o in un video dei Massive Attack con alcune foto prese da Getty (ndr. Getty è un sito che fornisce gratuitamente stock di immagini). Ma è stato durante la lavorazione del videoclip The Child (diretto da Antoine Bardou-Jaquet per H5, 1999) che abbiamo capito come era possibile costruire un intero universo e raccontare un storia usando solamente segni grafici. Quando nel 2002 Dhani Harrison ci chiese di pensare ad un video per una canzone di suo padre George, contenuta nel tribute album Brainwashed uscito dopo la sua morte, ci venne l'idea di scrivere un film di 3 minuti che raccontasse la storia di George Harrison, rimanendo fedeli allo stile di Yellow Submarine e costruendo un mondo di loghi di marche realmente esistenti. Purtroppo però a causa di problemi di copyright non se ne fece più nulla, ma l'idea era li.

TS-Ciò che mi ha colpito è stato come Logorama sia si immediato nel significato ma allo stesso tempo lasci molta libera interpretazione allo spettatore, concordi?

HdC-Volevamo mostrare il mondo per quello che è. Ogni persona ha visto una cosa diversa in Logorama, e noi siamo felici di lasciare la porta aperta a nuove interpretazioni. Abbiamo anche ricevuto una lettera dal presidente Sarkozy nella quale diceva di come il film gli avesse ricordato la tristezza evocata dalla zone esenti dalle tasse che si trovano fuori dalle città francesi. Il nostro primo obiettivo era quello di utilizzare dei simboli e dei marchi dal significato forte in modo da fargli dire tutto quello che inizialmente non dicevano; questo perchè solitamente un logo serve a comunicare la particolarità di un prodotto, dato che il suo scopo finale è venderlo.
Nelle società che vengono assoggettate dal potere della religione o delle dittature le persone non realizzano che dietro alla facce sorridenti dei loghi che vedono ogni giorno c'è un altra realtà; non c'è nessuna critica del mondo in Logorama, è semplicemente la realtà dei fatti. Anche se naturalmente l'idea di base era quella di mostrare quanto può essere potente la comunicazione, come può essere in grado di vendere dell'olio per motore utilizzando un semplice fiore. Abbiamo voluto usare proprio questo piccolo trucco, ma non per raccontare una storia allegra e sorridente.
Abbiamo trattato quei simboli in quanto eredità culturale universale, parte del nostro inquinamento visivo che ci segue da quando siamo nati. Come puoi criticare chi ti nutre? Insomma avrai capito come Logorama era anche un modo per non diventare schizofrenici.

TS-Quanto avete dovuto lavorare su un progetto di tale portata?

HdC-Decisamente molto!

TS-Una curiosità personale: come vi siete comportati per i loghi? Avete dovuto pagare dei diritti o cosa?

HdC-In realtà non abbiamo chiesto nessun permesso. Riguardo alla reazione delle case citate, prima degli Oscar abbiamo ricevuto solo un paio di email. La prima proveniva dal PR di Cash Converter, accadde prima di Cannes e quindi ancora non aveva visto il lavoro completato; ricordo che ci disse di aver trovato una foto del film in cui compariva il logo della sua compagnia collocato in una idealizzata Santa Monica Blvd. Non ci crederai ma aveva scritto una lettera di ringraziamento specificando che la posizione scelta coincideva perfettamente con il loro nuovo approccio economico, ossia aprire nuove attività nel centro città. La seconda ci era stata inviata dall' addetto alle pubbliche relazioni dello zoo di Los Angeles, Jason Jacobs: "Onestamente, se mi fosse stata richiesta l'autorizzazione ad utilizzare il nostro logo sapendo di cosa trattava questo progetto avrei detto di no. Tuttavia ho apprezzato molto l'aver voluto inseriew un messaggio sul modo in cui zoo aiuta gli animali ." Dopo la cerimonia abbiamo ricevuto moltissime mail nelle quali le case ci chiedevano per quale motivo la scelta fosse caduta su di loro e non su altri...insomma per ora nessun problema.

TS-Visto che siamo in chiusura, un commento sulla vittoria agli Oscar?

HdC-Semplicemente pazzesco. Ma nonostante ciò dobbiamo ancora portare fuori la spazzatura e cambiare i nostri bambini...

TS-Ultima domanda, progetti per il futuro?

HdC-Io e Francois (abbiamo lasciato H5 lo scorso settembre) stiamo lavorando su un film di 25 minuti ispirato ad un videogame di guerra, il tutto in live action.

TS-Grazie mille e buona fortuna!

HdC-Grazie a te.

Insomma spero che questo sia bastato a suscitare un po' di curiosità, e per soddisfarla vi facciamo vedere tutti i 17 minuti di Logorama.


Logorama from Marc Altshuler - Human Music on Vimeo.

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