mercoledì 26 maggio 2010

Sleigh Bells - Treats


Li dove nessuno ha mai osato, lì dove nessuno si è mai avventurato, li dove il rumore si mescola alla melodia creando esplosioni sonore, ecco lì è riuscito ad arrivare Treats l' album di debutto degli Sleigh Bells prodotto dalla casa discografica di M.I.A. la N.E.E.T. Recordings che devo dire ci piace sempre di più.
Sinceramente non sò se abbiano un senso le cose che sto per dire ma credo che la cover del disco esprima al meglio la musica della band, mi spiego meglio, ascoltando il disco ci si accorge che è scandito interamente da tempi sui quali si potrebbero davvero costruire coreografie da cheerleader ma a questo si contrappone il rumore massiccio delle distorsioni del chitarrista che sporcano tutto rendendo irriconoscibili i connotati delle cheerleader che diventano improvvisamente marionette nel teatro Noise-Hip(ogni tanto)Pop del fantastico duo.
Oh la verità è questa, hanno prodotto un Hardcore massiccio nel quale sono presenti melodie leggibilissime, sul quale si riesce a ballare e sono riconoscibili addirittura schiocchi di dita e tamburelli in sottofondo, ma a chi è mai venuto in mente? o quantomeno chi mai c'è riuscito così bene al primo colpo?
Io però devo ammettere che è un album che spinge all' autolesionismo, te lo spari nelle orecchie e senti che le cuffie non ce la faranno a reggere ma tu alzi sempre di più perchè c'è Alexis che stà lì persa in mezzo a questa tempesta di chitarracce e bassi (più distorte di Doe Deer)ma che riesce comunque a cantare piacevolmente senza urlare troppo così ti arrapi e non ne hai mai abbastanza di Treats fin quando perdi l'uso dell' udito ma sai che in fondo ne è valsa la pena.
Potrebbe essere la solita moda del momento, potrebbe essere un disco importante del 2010, potrebbe essere qualsiasi cosa ma vi assicuriamo che qui la bomba è esplosa e l' abbiamo sentita di brutto.

The Road



Uomo e Ragazzo vagano per una Terra distrutta da una catastrofe sconosciuta, senza meta e senza speranza si dirigono verso la costa per sfuggire al freddo, si trascinano dietro un carrello colmo di provviste recuperate per caso, attenti al resto del mondo.
Minimalista e desolante The Road porta sul grande schermo l'omonimo romanzo di Cormac McCarthy, la storia di un padre conscio dell'avvicinarsi della propria morte e impegnato a proteggere un figlio nato senza sole e all'oscuro di come era il mondo prima della fine. Ecco cosa si nasconde dietro un apocalisse, una storia fatta di affetto e amore reciproco, un rapporto tra due cari che sanno dell' instabilità delle loro vite, ed è questo il bello di questo film: non succede niente di sconvolgente, lo spettatore è però incatenato con gli occhi sullo schermo aspettando passivamente la fine di tutto. Sull'incisività di questo film non ci piove, la fotografia contribuisce a creare un continuo stato di apprensione e la prova di Viggo Mortensen è ottima, peccato per l'uscita fuori dai parametri Academy, quello che però allontana The Road dalla definizione "capolavoro" è la particolarità di cui parlavo sopra: la non circolarità della trama pregiudica il film all'occhio dello spettatore medio magari più propenso a vedere un film sui Maya che un opera con un minimo di messaggio.

martedì 25 maggio 2010

Interview: Is Tropical


Per chi ha avuto la fortuna di vederli durante il loro mini tour questi 3 inglesi mascherati non sono dei completi sconosciuti; per chi invece non ha la più pallida idea di chi siano ecco un paio di domande che, insieme al link del loro myspace, vi guideranno alla scoperta dei tropicalissimi Is Tropical: let's go!



TS: Ciao, allora parlateci un pò del modo in cui nasce una canzone degli Is Tropical.

IT: Noi trattiamo tutte le nostre canzoni in modo diverso quando le scriviamo, e l'intero processo che attraversiamo è quello di vederle tematicamente, come film o sequenze di un sogno aggiungendo elementi fino a quando il quadro è finito e poi fermandoci.
Non vogliamo complicare quelle scene, perché l'idea è che chi ascolta i nostri pezzi partecipi inconsapevolmente alla creazione utilizzando le impressioni e l' immaginazione per riempire gli spazi vuoti.

TS: Che importanza hanno i testi nei vostri pezzi?

IT: un paio delle nostre canzoni hanno un testo corto o non ce l'hanno proprio, questo è dovuto principalmente al modo in cui i pezzi vengono scritti. In tutte le nostre canzoni noi, semplicemente, aggiungiamo e scriviamo finchè non riteniamo che il pezzo sia completo. se la canzone suona finita senza una linea vocale, non ce la mettiamo...dopo tutto non è obbligatorio!

TS: Un esempio di canzone che risultava finita senza una linea vocale?

IT: Tan Man è una di queste, ad esempio, in quanto credevamo che l'obbiettivo principale dovessero essere le parti strumentali.
A volte in una canzone il testo viene fuori da una melodia già presente che puoi sostituire con la voce altre volte invece un pezzo può partire dalla linea vocale in questo modo le parole e la melodia diventano il punto centrale della canzone.

TS: Chi e cosa ha influenzato la vostra musica?

IT: Abbiamo un sacco di influenze musicali e non, che hanno avuto effetto sulla band.
Siamo tutti cresciuti in città vicino al mare e da bambini andavamo molto spesso a nuotare e fare surf, questo probabilmente ha avuto una grande influenza. Inoltre ognuno di noi ha attraversato un grande numero di "fasi" musicali in cui ascoltava quasi ogni genere di musica esistente. Questo spiega probabilmente perchè nessuno dei nostri pezzi si somiglia davvero.

TS: Cosa vi ha lasciato fino ad oggi l' esperienza insieme?

IT: Dormire, sognare ad occhi aperti ed essere pigri sono diventati sicuramente aspetti di tutti i nostri personaggi, e non abbiamo mai avuto mancanza di motivazione ma abbiamo imparato che la vita può esistere in molte scale temporali. passavano settimane insieme dove non si aveva il tempo di pensare, ti veniva messa fretta, dovevi essere produttivo e sovraccarico di lavoro, e magari la settimana successiva stavi semplicemente sdraiato a non far niente in posti ogni volta diversi, e avevi l'impressione che la tua mente avesse rallentato allo stato di un ritardato.

TS: Per farci un pò gli affari vostri, che rapporti avete con le band nella top friends del vostro MySpace?

IT: La top friends del nostro MySpace è un mix di band amiche e gente che ci ha fatto enormi favori in passato, per esempio band come Crystal Fighters, Age of Consent e Good Shoes sono tutte composte da amici che abbiamo conosciuto per diversi periodi di tempo, ma con i quali sentiamo una sorta di affinità, sia musicalmente sia attraverso un fottuto giro.
Hit Club è nella top friends poichè è l' etichetta che ha rilasciato il nostro primo singolo mentre i nostri Man Like Me, Gaoler's Daughter, Mystery Jets e Babe Shadow sono tra i più vecchi amici del nostro periodo insieme a Londra.

TS: Quindi qual' è il messaggio che lasciate a chi visita il vostro MySpace?

IT: Semplicemente quello di un' apprezzamento alle persone che ci hanno influenzato e aiutato lungo la strada, e quello di far vedere anche che ci sono tonnellate di band la fuori che fanno quello che amano e che dovrebbero avere maggiore potere.

http://www.myspace.com/istropical

Humpday


Cosa accade quando due uomini etero che non si vedono dai tempi del college si rincontrano e decidono, per scommessa, di partecipare ad un porno festival per dilettanti girando un film gay in una stanza d'albergo ?
Nessuno giustamente si è mai posto questa domanda ma Lynn Shelton se ne è fregata ed ha voluto rispondere al quesito girando Humpday commedia americana indipendente realizzata con due soldi ma che è stata presentata nella sezione Quizanne al festival di Cannes 2009 e che ha vinto il premio della giuria al Sundance Film Fest, grandi soddisfazioni, quindi, per la giovane regista che si trova solo al terzo lavoro ma anche per i due protagonisti Mark Duplass e Joshua Leonard che giocano bene con le sensazioni sottopelle e sembrano divertirsi ad entrare nei personaggi tanto da caricare l' intero film di emozioni che sfociano continuamente in una sorta di sottile ironia rendendo il tutto irresistibilmente divertente, uno interpreta Ben l' uomo stabile e realizzato con moglie e casa con tanto di giardino, l'altro Andrew lo squattrinato che gira il mondo sulla moto ed è solito prendere parte a feste dionisiache,
i due ritroveranno l' affiatamento dei tempi del college dando vita a conversazioni lunghe e introspettive che saranno il punto di forza del film che ci ha emozionato divertito e fatto riflettere ed è per questo che si merita un bel...

Foals - Total Life Forever


Incontentabili Foals, cosa vorrete mai incidere? Se ogni volta siete insoddisfatti e rilasciate dichiarazioni al vetriolo dove sminuite il vostro LP in ogni modo, che lavorate a fare? Venite a casa mia e lavatemi i piatti, o fatemi i compiti. Prendiamole come vengono, certe cose è meglio ignorarle e andare avanti in questo caso puntiamo la nostra amata pietra-logo su Total Life Forever, secondo lavoro del quintetto di Oxford che 2 anni fa era entrato nei cuori dei teenager d'oltremanica con Antidotes. Ecco, facciamo un bel gioco di parole di quelli che mi piacciono tanto e diciamo che Yannis e amici dovevano trovare l'antidoto alla crisi del secondo disco: sii originale o torni a zappare i campi dell' Essex. Per farlo, per non morire avvelenati diciamo, hanno deciso di far buon viso al cattivo gioco rimanendo i bimbi di due anni fa, casinari e ritmati, mascherandosi però da compositori riflessivi e dalla voce sinuosa. I risultati sono due: Spanish Sahara - una vera sfida per l'ascoltatore che, prima di poter assaporare il nocciolo del pezzo, dovrà passare attraverso una tempesta di sabbia degna del titolo e che si manifesta sotto forma di minutaggio, lento e inesorabile. Il risultato è tuttavia ammirevole e piacevolissimo-
Total Life Forever - amore al primo ascolto, con tanta voglia di strapparsi la camicia, di forza o no, e tornare a fare festa insieme agli amici della Hull University. Chitarrina alticcia e coretti da "mano nella mano", ecco cosa contribuisce a creare la magia di questo pezzo.
Embè? Tutto qui? Venti righe scarse per liquidare così i Foals?
Potrei parlare di come This Orient è capace di incantarvi dopo pochi ascolti, o di come Alabaster sa distruggere tutto il vostro entusiasmo, però poi ci sarebbe Miami che....
Oh insomma ascoltate l'album e esprimete il vostro giudizio, il mio lo trovate qui sotto.

TOP5 Week's Best Stuff #7

Eccoci catapultati al liceo con il video del nuovo pezzo dei Free Energy.
Non ce la siamo cagata quando è uscita un mesetto fà, in onore del Record Store Day, ma ora facciamo un passo indietro e ne consigliamo l'ascolto prolungato.
Nessuna descrizione per loro date semplicemente un'occhiata qui http://toroymoi.blogspot.com/.
Esce oggi questo singolo nel Regno Unito ma il video circolava già da un pezzo.
Nuovo singolo e nuovo video dai nostri scienziati adorati.

venerdì 21 maggio 2010

Lesbian Vampire Killers


Mi assumo il privilegio di coniare l'acronimo P & P: Poppe e Paletti. Al di là dei doppi sensi assolutamente non voluti direi che è il modo migliore per sintetizzare Lesbian Vampire Killers. Che non me ne vogliano le attiviste femministe, non ho alcuna intenzioni di darmi alle recensioni sessiste, è solo che questo film diretto da Phil Claydon si presenta come un bel mix tra la goliardia di un American Pie e la durezza di uno splatter; la trama non fa altro che confermare questa tesi: Fletch e Jimmy decidono di andarsene in vacanza e all'avventura ritrovandosi in un piccolo paese del Galles dove, a causa di una maledizione, tutte le donne sono state trasformate in vampire lesbiche, esatto vampire lesbiche! Dopo una premessa del genere sarebbe superfluo continuare a raccontarvi la trama, che vedrà coinvolte un gruppi di studentesse straniere e un eletto con una missione da compiere. Safficismo a parte questa pellicola non presenta grandi novità e sembra guardare in maniera decisamente sorridente al successo di quel piccolo capolavoro di Shaun of the Death, anch'esso inglese e anch'esso figliastro delle notti passate a guardare vecchi horror movies. Se volete ridere e passare del tempo in tranquillità e in confusione ormonale questo è il film che fa per voi, se invece cercate una riflessione sul senso della vita leggete la recensione che precede questa.

Male Bonding - Nothing Hurts


Ogni tanto saranno capitate a tutti quelle giornate in cui ti alzi dal letto e sai che non hai assolutamente un cazzo da fare ma fà troppo freddo per rimanere in piagiama allora ti infili addosso un maglione di quelli vecchi, vissuti e distrutti pregni di ricordi e naftalina beh questa è più o meno la stessa sensazione che ho avuto ascoltando l'album Nothing Hurts dei Male Bonding, non li conoscevo e non li avevo mai sentiti ma fin da subito mi è parso di averli nell' i-pod da una vita; un lerciume sonoro generale che avvolge dal primo ascolto e mette subito a proprio agio anche i palati più raffinati e poi riff di chitarre che rimandano al passato (dai Nirvana ai Dinosaur Jr) e fanno riaffiorare appena i ricordi che poi vengono immediatamente e definitivamente a galla con melodie tra le più dreamy pop di questi ultimi anni.
Ma ai ricordi mescolano anche una buona quantità di innovazioni equilibrando saggiamente il vecchio col nuovo.
Diciamo che questi tre Londinesi in fondo non lanciano alcun messaggio importante e non realizzano niente di epico, ma francamente era tanto che non ascoltavamo un disco del genere ed è stato piacevole indossare il vecchio maglione sgangherato, questo conferma che la semplicità è l' arma vincente se si sa arrivare al cuore (e che anche il mio cane ormai abbaia in lo-fi).

lunedì 17 maggio 2010

Crystal Castles - Crystal Castles (II)


Crystal castles?...Crystal piccolini?...Ethan? ma dove siete...Alice?...niente, probabilmente si sono smarriti nei meandri di qualche Club esclusivo d'èlite e come ricordo ci hanno lasciato solo questo album, come un ragazza alto-borghese che prima di scappare di casa per diventare un eroinomane punk-rocker lascia una lettera ai genitori, che tanto la amavano, per spiegare le motivazioni della partenza.
Ora, il nuovo album del duo canadese, con lo stesso non-nome del primo lavoro, si era presentato con Doe Deer in maniera prepotente e d'impatto tanto da mettere d'accordo tutti (compreso TS), al primo ascolto, su un loro ritorno ancora più martellante e nevroticamente attraente...ma nessuno si aspettava che quel singolo fosse solo la busta e che la lettera al suo interno fosse in realtà cosi disarmante...Nostra figlia è ufficialmente scappata di casa...ora dobbiamo capire il come e il perchè.
La critica ed i fans si sono divisi, principalmente, in due fazioni, da una parte chi ha amato il primo album e adesso è un pò deluso e/o annoiato dal nuovo dall' altra parte chi ha amato il primo album ed è molto entusiasta anche del secondo, come potete notare in entrambi i casi il primo lavoro è stato amato, ed anche parecchio, chi è che non ha amato quella fantastica accozzaglia di 16 pezzi di puro delirio electro-isteri-chic, io mi sono masturbato con quell' accozzaglia e attendevo con ansia l'arrivo di un' altra ed invece mi è piombata adosso questa raccolta di 14 brani (di cui 3 o 4 con il testo addirittura semi-comprensibile (non è cosa da CC)) in cui il duo sembra aver abusato del valium, il che ogni tanto è ottimo si noti Celestica dove scopriamo un'incredibile Alice versione usignolo, Suffocation o Empathy mentre altre volte l'effetto del valium prende il sopravvento come nei noiosi virtuosismi anni 80 di Ethan in Intimate o l'organosa e angosciosa Violent Dreams. Comunque complessivamente le atmosfere si fanno più profonde e non è più tanto il ritmo a spaccare i timpani ma si fanno forti i rumori e gli echi pur sempre rimanendo tra i loop insistenti di Ethan che cede un pò al commerciale ogni tanto (Baptism singolone,Pap Smear).
Non sò se rivoglio nostra figlia a casa, quindi, forse deve fare la sua strada e forse avrà anche scelto quella giusta, ma non odiatemi se mi agrappo ancora al meraviglioso ricordo dei bei tempi.


TOP5 Week's Best Stuff #6

Il singolo che dà il nome al nuovo album dei ragazzi acqua e sapone.
Ma come si fa a resistere ad una melodia ed una voce cosi dolci.Speriamo bene per il nuovo album.
No non è una cover degli MGMT ma un potentissimo pezzo preso da Treats (2010).
Eccolo il primo singolo preso dall' album di debutto dei geniacci.
Ancora una volta in Chart gli LCD ma questa volta principalmente per il video fantastico.

Cold Souls


Qual'è il modo migliore per sbarazzarsi dei proprio sentimenti? Probabilmente eliminare la propria anima; congelarla in questo caso, mettendola al sicuro in una cassetta di sicurezza o mandandola nel New Jersey se non si vuole pagare l'IVA. Il messaggio di Cold Souls è decisamente chiaro: con il consumismo imperante arriveremo a barattare la nostra stessa anima?
Andiamo per ordine, Paul Giamatti interpreta se stesso, è pieno di pensieri e di delusioni, tutto questo gli impedisce di dare il meglio nella sua prossima performance teatrale, lo Zio Vanja di Čechov; decide perciò di farsi estrarre l'anima e rimanere privo di sentimenti per le settimane che lo vedranno impegnato sul palco. A metà tra Gondy e Jonze, e con una visione decisamente vicina ai lavori di Charlie Kaufman, Cold Soul è un opera metafisica e filosofica che, servendosi del blackhumor, porta lo spettatore ad interrogarsi sull'effettiva morale umana, spietata nel commercio e nella promozione di qualsiasi prodotto e in questo caso, iperbolicamente parlando, delle anime umane. Giamatti è gustosissimo nel ruolo di un se stesso inizialmente stanco e depresso e dopo freddo, distaccato e ironicamente privo di sentimenti. Però, proprio per la sua forte componente metaforico Cold Souls rischia di non essere digerito da tutti, dividendo quindi il giudizio in due: quello soggettivo e quello oggettivo.
Dato che questo è un blog e non un recensisco su Variety mi interesserò solo di me stesso, dando a questo film il voto che si merita.


lunedì 10 maggio 2010

Interview: Darwin Deez


Estro creativo e faccia da schiaffi. Darwin Deez ha catturato da subito la nostra attenzione per quella sua aria da simpaticone che lo contrappone ad alcune personalità decisamente troppo austere della musica inglese. L'abbiamo raggiunto tramite mail per fargli qualche domanda.
TS-I tuoi suoni decisamente catchy sembrano essere alla base dell' album, sembra quasi di sentire un bambino che suona con la consapevolezza di un adulto. Da dove viene tutto ciò?

DD-L'inspirazione per i suoni proviene dai "giocattoli musicali" con cui mi diverto a passare il tempo. Ad esempio adoro la drum machine, penso che abbia in suono magnifico. Mi piace registrare le percussioni e poi modificarle elettronicamente usando Waveform Editors.

TS-So che sei anche regista. Come ti sei interessato alla macchina da presa e soprattutto quali sono i tuoi gusti?

DD-Adoro la roba che trovi su Channel101, rappresenta perfettamente il mio stile: lavori fatti in casa ma enormemente visionari. Vedere programmi come The House of Crosbys e Yacht Rock mi hanno inspirato a realizzare alcuni progetti video con lo stesso stampo narrativo.

TS-La tua pagina di YouTube è veramente piena di video, in uno di questi ci sei te preso a suonare in una casa occupata: è qualcosa di usuale per un musicista di NYC?

DD- Certo, se non organizzi un concerto in una casa occupata nessun hipster di NYC sarà abbastanza curioso da venire a vedere la tua band, quindi si è decisamente comune. Tra l'altro è anche un gran divertimento per chi si esibisce, anche se il suono è sempre terribile.

TS-Tornando alla tua pagina YouTube. Che ruolo pensi che svolga il web per la promozione di artisti indipendenti come te o altri?

DD-Adoro quello che sta succedendo sulla nostra pagina Facebook, lo amo! Il web è veramente importante per tutte le band Francesco, veramente molto!

TS-Parere personale: adoro Bad Day. A chi è riferito il testo?

DD-Se ascolti bene la canzone ti accorgerai che mi riferisco a un uomo, Parla di un collaboratore che ha ferito i miei sentimenti e ha rifiutato di scusarsi. Un fottuto coglione!

TS-Ultima domanda: è da poco uscito il tuo album, qualche aspettativa?

DD-Spero di sfondare in Giappone, abbiamo il suono giusto per farlo!

TS-Ironia a parte, spero di vederti presto a Roma. Grazie mille.

DD-Grazie a voi, e piacerebbe molto anche a me!

Oltre alla nostra intnervista trovate anche la recensione.
Alla prossima settimana con un altro artista sotto esame!

Darwin Deez - Darwin Deez

Ovunque siete se improvvisamente doveste sentire una batteria sintetizzata e martellante, una Stratocaster a quattro corde che accompagna a colpi secchi una voce scazzata e tanti CLAP!CLAP! sappiate che ciò che state ascoltando è una canzone registrata con un PC da colui che tra il 2009 e il 2010 ha dato uno scossone alla critica, colui che ha strappato un "f***ing awesome" a NME e che ha fatto impazzire anche il mio cane augurando a qualcuno di perdere l'ultima pagina di un libro da 800 pagine in "Bad Day" ; lui, Darwin Deez armato di fascetta e baffetto ha finalmente dato vita al suo album di debutto così tanto atteso e già cosi criticato da chi nell' indie vede solo moda e niente più, ma noi che ci siamo innamorati del Newyorkese e che abbiamo ascoltato con più attenzione siamo di tutt' altro parere.
Un buon disco di debutto in cui si respira aria nuova e leggera il tutto supportato fortemente da testi ironici ed acuti e da intuizioni sonore da elogiare, poi qualche sorpresa quà e là e un sound che Darwin si appiccica addosso e trascina imperterrito per 12 pezzi attuando piccole variazioni nel tentativo di non risultare monotono.
Un bella tappa del 2010, quindi, che ha saputo catturare l' attenzione di molti ma l' amore di pochi prescelti e che racchiude in se la freschezza di un' età in cui non ci si deve prendere troppo sul serio ma semplicemente prendere una chitarra in mano e cominciare a cazzeggiare stupide frasi d'amore.


Adam


Abusare di un genere cinematografico porta inevitabilmente al suo declino; ce l'hanno fatto capire con il fantasy che, ormai orfano di Tolkien e della Rowling, cerca invano da anni di riempire il vuoto economico lasciato dalle due saghe d'oro. Il discorso per la commedia romantica però è un po' diverso, non c'è mai stata l'eccellenza e si è sempre levitati nel limbo del gradevole con commedie come Notting Hill o Bridget Jones. L'unica speranza per un genere con spunti pari a zero risiede nelle pellicole indipendenti, prive di limiti e imposizioni e spesso più proficui dei loro fratelli maggiori. Ce l'ha dimostrato la Fox Searchlight, branca indipendente del più famoso colosso americano, con un successo come (500) Days of Summer, commedia dai toni semplici ma ricca di contaminazioni esterne che ne hanno sancito la fortuna. Cosa aspettarsi quindi da Adam? L'etichetta che gli è stata affibbiata è la più sbagliata che mai; Adam non è una commedia romantica, non è una storia d'amore e non ha finali teneri e sdolcinati. Adam è la storia di un ragazzo, quello del titolo, affetto dalla sindrome di Asperger, una malattia che lo isola dal mondo esterno portandolo a vivere i sentimenti in maniera ovattata e compressa; c'è una ragazza certo, Beth, che probabilmente è la donna della sua vita, ma non ci sono inseguimenti rocamboleschi per dichiarare il proprio amore o scene molto poco credibili riguardanti complicate situazioni coniugali. Adam è un film vero, privo di quella patina che contraddistingue i prodotti mainstream, e che a fine visione vi lascia inevitabilmente con il cuore gonfio e gli occhi lucidi.


TOP5 Week's Best Stuff #5

Dal quinto album della band scozzese un nuovo singolo che ci ha decisamente preso parecchio.Da perfetti semi-sconosciuti questi Yuck hanno destato il nostro interesse.
Per ingannare l'attesa del nostro verdetto sul secondo lavoro della band di Cassius, ecco il singolo che da il nome al nuovo LP.
Ennesima riconferma per il grande, in tutti i sensi, James Murphy.
Kele Okelele goes solo. Ci farà rimpiangere i tempi di Helicopter? Secondo me si.

domenica 9 maggio 2010

Ending: Keep It Yours Records Launch Party


Basterebbe questa singola immagine per riassumere la serata di ieri, la nascita della KIYRecords è stata un successo enorme. Più di 1500 persone hanno partecipato a questo parto musicale che ha dato filo da torcere a tutti gli addetti ai lavori.
Se il clima a inizio serata era poco caldo ci hanno pensato i 3 gruppi che si sono alternati sul palco a riscaldarlo: Confield, Holidays e Too Young To Love. Bravissimi tutti e 3, con i viterbesi che però occupano sempre il primo posto nella nostra classifica, e la band di Torino che ha dimostrato nuovamente di meritare tutto il successo che sta avendo. Il nome di punta della serata, Alex Kapranos, si è fatto desiderare a lungo ma è riuscito a non deludere le aspettative dei suoi fan proponendo un djset lucido e senza fronzoli, forse l'avremmo voluto un po' più scatenato sul palco.

In realtà la festa non sarebbe finita; la banda di KIY si sposterà a Milano per dare occasione anche ai cittadini lombardi di festeggiare, stavolta con Baby Monster e Too Young To Love.
Se qualcuno passerà di li, saprà dove andare.

venerdì 7 maggio 2010

Introducing + Interview: Holidays

Se quest'anno vi fosse capitato ogni tanto di prendere parte ad una delle varie seratone targate Keep It Yours avrete sicuramente notato (solitamente in apertura) questi fantastici ragazzi con un sound cosi fresco nitido ed originale da far pensare a tutto tranne che ad una band di giovanissimi romani spettinati che si sono appena affacciati sul vasto e complicato mondo dell'indie.
Confidenza con il palco, pezzi uno più trascinante dell'altro, stile e suoni innovativi e un forte riscontro da parte del pubblico; tutti elementi che hanno fatto mangiare le mani a tutto il resto delle piccole band romane.
Così gli Holidays pochi giorni prima del live al Brancaleone ci raccontano di loro.

TS-Ciao, Allora la band si è formata da esperienze diverse; suonavate tutti in altri gruppi ci pare di ricordare. Come hanno preso corpo quindi gli Holidays?

H-Ciao, veniamo si da realtà diverse ma eravamo tutti e cinque amici; in realtà la band si è formata in maniera diversa di come possiate immaginare: in un primo momento il gruppo era formato da tre elementi: il bassista, il cantante/chitarrista e il batterista. Succesivamente, per necessità live, abbiamo dovuto chiamare ad aiutarci un paio di amici(il tastierista e il chitarrista), i quali sono entrati poi a far parte ufficialmente della band. Questa è la formazione definitiva che vedrete esibirsi dal vivo l'8 Maggio.

TS-E l'inserimento di due nuovi componenti ha influito solo sul fattore live o ha anche portato qualche cambiamento nel sound della band?

H-Bhe si il live è sicuramente cambiato dopo l'inserimento nella band di Marco ed Emanuele, anche riguardo il sound ciò ha influito notevolmente portandoci su sonorità più retrò tendenti alla dance!

TS-In poco tempo avete avuto diversi live, ricordiamo l'apertura al djset dei DIOYY o ai Let's Wrestle. Da cosa è dipesa questa scalata così veloce?

H-I meriti devono andare principalmente al nostro lavoro in studio che portiamo avanti con molto entusiasmo e che quindi ci rende appetibili a serate di quel tiro, ma sicuramente parte della nostra scalata è da attribuire al serio impegno che il nostro manager(Giulio Michelini) sta dedicando a questo progetto.

TS-Programmi per un primo LP?

H-Sicuramente è presto per parlare di un LP, ma stiamo lavorando sul nostro pirimo videoclip contenente il singolo che uscirà ad ottobre in vinile sotto "Keep It Your Records"

TS-Dateci qualche anteprima sul live di sabato.

H-L'8 Maggio la sorpresa sarà per il pubblico in primis, proprio perchè sia genere che formazione hanno preso un'impronta diversa, ma anche per noi che presenteremo per la prima volta sul palco un nuovo sound sconosciuto al pubblico.

TS-Dato che siete tutti giovani, quali sono le aspettative verso il progetto? Progetterete il futuro rispetto alla risposta che avrete?

H-La risposta del pubblico influirà di gran lunga sulle nostre decisioni future. Comunque per ora il nostro obiettivo è quello di farci conoscere sia in Italia che all'estero suonando dal vivo e continuando ad impegnarci in studio.

Probabilmente ora la cosa più giusta da fare, però, è essere presenti sabato 8 Maggio per una bella sorpresa!

lunedì 3 maggio 2010

5 Tracks You May Hear at KIYRecords Launch Party

Nuovo singolo per i ragazzi di Brooklyn che sabato avremmo l'opportunità di ascoltare.
E' la seconda volta che questo pezzo entra nella nostra top5, ed il bello è che se lo meritano davvero.
Il pezzo più sognante della band, la B-side di 'Eleanor Put Your Boots On'
ed il video più romantico che abbiate mai visto per ricordarvi che sabato Alex farà un DJset tutto per noi.
E se non vi bastasse il delirio del Brancaleone a Roma Potrete riprendere a festeggiare a Milano con i Baby Monster e i TYTL.
Eccoli, freschi, bravi e con un singolo che sabato sera li farà brillare.

Welcome to: KIY Records Launch Party

Ci sono cose che fanno male al mondo della musica -Sanremo,Amici e X-Factor-, ci sono cose invece che la aiutano a crescere.
Non è un caso se la nascita della Keep It Yours Records si collochi esattamente nella seconda categoria, se si parla di impegno non c'è modo di attaccare quella che in soli due anni si è affermata come una delle realtà più interessanti e autentiche del panorama romano. Interessanti perchè in pochi anni è riuscita a portare nella capitale sia gente come Carl Barat, un nome una garanzia, sia nomi di stampo minore ma di enorme talento, così da aiutare una scena musicale viziata da gruppi di dubbia morale che stonano un po' con quella che è l'intenzione primaria; e si parlava anche di autenticità caratteristica che fa la differenza dato che spesso si tende a voler spingere su un qualcosa di immediatamente modaiolo. I discorsi si riallacciano; nomi nuovi e artisti di livello poco conosciuti nel nostro paese, ecco i principali ingredienti della KIY Records che sabato 8 Maggio celebrerà la propria nascita chiamando a rapporto la sua truppa e gettando sul palco i suoi eserciti personali: Holydays, Too Young To Love e Confield.A darci consigli di stile ci saranno gli americani The Depreciation Guild che precederanno sul palco l'ospite d'onore della serata che, quasi a mo' di benedizione umana, si esibirà in un DJSet degno del suo nome. Chi? Sir Alex Kapranos
Noi nel corso di questa settimana vi daremo qualche dritta sui gruppi, intervistandoli e facendoveli conoscere, e faremo qualche domanda a chi ha avuto l'idea di tirare su questa storia.